giovedì, Aprile 25, 2024

False cause e vere truffe ai consumatori, tre avvocati arrestati

Fioriscono le sigle di consumatori e simili che promettono guadagni intentando cause contro le banche e gli istituti di credito. Non sempre sono in grado di offrire quel che promettono. Come nel caso dell’associazione Feo Progetto Benessere di Giardini Naxos, al centro dell’inchiesta dei Carabinieri sfociata oggi negli arresti di tre avvocati e un procacciatore d’affari. Vincenzo Vanaria, ancora in attività malgrado sia stato radiato dall’albo 14 anni fa, è andato ai domiciliari insieme a Cinzia Tavano e Domenico Rosiglione, legali del Foro di Catania. Domiciliari anche per Carmelo Paterniti, di Savoca. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Almeno 15 le vittime accertate in tutta la provincia, ma potrebbero essere molti di più. Per questo i militari lanciano un appello a chi ha avuto a che fare con la Feo di rivolgersi all’Arma. Il meccanismo era semplice: Paterniti segnalava a Vanaria persone in difficoltà con mutui e prestiti e Vanaria prospettava loro cause contro le banche per anatocismo e interessi usurai, millantando facili e sicure vittorie e chiedendo un anticipo. Girava poi i clienti ai due legali catanesi, che si facevano firmare procure pressoché in bianco. Soltanto in pochissimi casi, però, le cause venivano poi effettivamente intentate, e anche nei casi in cui erano state iscritte al ruolo, i legali poi se ne sarebbero disinteressati, causando alle vittime l’ulteriore danno di perderle e magari dover pagare anche spese processuali e interessi. Quando i clienti, dopo mesi di silenzio e dopo aver pagato, chiedevano conto ai due avvocati catanesi, questi rinunciavano immediatamente al mandato. E quando si rivolgevano a Vanaria sospettando di essere stati truffati, questo li rabboniva chiedendo il numero di conto corrente per restituire l’anticipo. In realtà le 15 vittime non hanno mai visto un euro indietro. Così facendo, i quattro avrebbero ottenuto almeno 100 mila euro, utilizzati per pagare l’affitto dell’associazione o, in un caso, per comprarsi la cucina. Da oggi sono agli arresti.

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